Frasi per tatuaggi

by RCCM

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1.
Buongiorno 05:21
Buongiorno, benvenuti nella società dell’informazione, delle soluzioni a portata di mano, delle possibilità infinite, della lotta della democrazia contro la non-democrazia, del papa buono, del Nobel per la pace alla Casa Bianca, delle donne finalmente in posizioni chiave, dell’investimento nel capitale umano, della prosperità da rinnovamento nell’ambito del vincolo del pareggio di bilancio, della convergenza tra interessi di salariati, precari, banchieri e industriali. Con zainetti, maiali di plastica, paesaggini, sticker, magliette, mutandine, fra un poco anche vibratorini e preservativini. La mattina ci svegliamo e portiamo i nostri piccoli figli rincoglioniti dalle console, dai cellulari e dai tablet in «efficentate»* scuole neo-fasciste all’insegna della standardizzazione e della misurabilità delle performance introdotte dagli economisti della corrente principale. E prima li stoniamo con un poco di Rai Yoyo, così capiscono come avere delle famiglie di maiali coglioni e indigesti, come ripetere le stesse scene trastullandosi felicemente nella melma o preferibilmente nella merda, ridendo coattivamente e imbecillemente per tutto quello che non può far ridere. E interromperle con inserzioni pubblicitarie a volume rialzato con zainetti, maiali di plastica, paesaggini, sticker, magliette, mutandine, fra un poco anche vibratorini e preservati­vini, congegnate da psicologi comporta­mentisti che puntano ad indurre condotte animalesche e compulsive nei bambini. Con zainetti, maiali di plastica, paesaggini, sticker, magliette, mutandine. Mentre tutto rimane torbidamente, liquida­mente normale e i genitori si informano sulle cremine solari e si accalcano ad ogni appicicaticcia, fetente e sudaticcia iniziativa collettiva di scuole e asili per filmare l’ennesimo video dei loro super fondamentali e protagonistissimi figli del cazzo con i loro iPhones, queste specie di cazzi o clitoridi elettronici che si fanno masturbare di continuo. Paesaggini, sticker, magliette, mutandine. Poi torniamo a casa e c’è sempre chi deve sperare che non lo chiamino o non gli arrivino messaggi. Potrebbe venire fulminato dalle scariche elettrostatiche di una radio o di una tv e fare la faccia da culo alla domanda «Ma chi cazzo si permette di romperti i coglioni a quest’ora?» Angelo Angela o Angela alla seconda, donna-uomo o come dir si voglia, alla tele si concentra a spiegare la probabile velocità di perforazione di una lancia nell’elmo repertato di un soldato romano, dopo che nella puntata precedente, o in qualche puntata, si era occupato del calcolo esatto della pressione del morso del velociraptor o di qualche altro cazzo di inutilissimo dinosauro con qualche intervista format a poco plausibili paleontologi occhialuti, inglesi e pelati o gravemente spettinati, mentre a Rai Storia mandano il solito documentario polveroso su Mussolini, Claretta Petacci, Hitler, i gerarchi, Galeazzo Ciano e stronzate varie reiterate come pallottole di merda del tutto simili a quelle spinte dallo stercorario. Mi chiedo perché Angelo Angela o Angela alla seconda o uomo-donna non abbia ancora fatto un’utile puntata di Quark sullo stercorario. Buongiorno, benvenuti nella società dell’informazione, delle soluzioni a portata di mano, delle possibilità infinite, della lotta della democrazia contro la non-democrazia, del papa buono, del Nobel per la pace alla Casa Bianca, delle donne finalmente in posizioni chiave, dell’investimento nel capitale umano, della prosperità da rinnovamento nell’ambito del vincolo del pareggio di bilancio, della convergenza tra interessi di salariati, precari, banchieri e industriali. Buongiorno, benvenuti nella società dell’informazione, delle soluzioni a portata di mano, delle possibilità infinite della lotta della democrazia contro la non-democrazia, del papa buono, del Nobel per la pace alla Casa Bianca, delle donne finalmente in posizioni chiave, dell’investimento nel capitale umano, della prosperità da rinnovamento nell’ambito del vincolo del pareggio di bilancio. Buongiorno, benvenuti nella società dell’informazione, delle soluzioni a portata di mano, delle possibilità infinite, della lotta della democrazia contro la non-democrazia, del papa buono, del Nobel per la pace alla Casa Bianca, delle donne finalmente in posizioni chiave. Buongiorno, benvenuti nella società dell’informazione, delle soluzioni a portata di mano, delle possibilità infinite, della lotta della democrazia contro la non-democrazia. Buongiorno, benvenuti nella società dell’informazione, delle soluzioni a portata di mano. Buongiorno, benvenuti nella società dell’informazione. Con zainetti, maiali di plastica, paesaggini, sticker, magliette, mutandine, fra un poco anche vibratorini e preservativini.
2.
Lungo la curva di Lotka-Volterra lasceremo impronte fosforescenti sulla terra nera composta di milioni di corpi polverizzati, controllati ciberneticamente con armi psicotroniche attraversando nubi di fumo marron-grigiastro, sotto cieli velenosi e diabolici con atomi miasmatici e vischiosi sparsi dappertutto, lungo fiumi di acque nere e putride. Nei pochi momenti di coscienza l’oscura impressione di altri castighi nascosti. Scambiando gesti e discorsi assurdi e incomprensibili senza mai riuscire a incontrarci, solo al massimo a incrociarci. Nessun domani sarà quello di ieri. Ognuno sarà fanatico di qualcosa, ognuno sarà tossico della sua droga. Ognuno sarà vetrificato, costantemente sorvegliato in tutti i movimenti, gesti, parametri psicosomatici. Nei pochi momenti di coscienza l’oscura impressione di altri castighi nascosti. I più agiati vivranno trincerati. Fuori orde di creduloni, imbecilli, affiliati e invasati. Bambini miserabili, torturati, è lo stesso. Nei pochi momenti di coscienza, l’oscura impressione di altri castighi nascosti. Sentendoci vuoti, inutili e fottuti, coi coglioni nei calzini, respirando profumo di amore irrancidito, le tempie pulsanti di sangue pazzo intervallate da rilassanti sorrisi ebeti. Col pensiero fisso che c’è di tutto tutte le professioni e tutte le caste ma la canaglia predomina. Nei pochi momenti di coscienza l’oscura impressione di altri castighi nascosti. L’ultima Costituzione: un solo articolo ripartito in due commi: 1. Tutto dipende dalla capacità di pagare. 2. Tutto quel che esiste è un asset privatizzabile. Lealtà o defezione Tertium non datur La protesta non è contemplata.
3.
Passo troppi giorni in preda al malessere di non poter stare da solo, forse per il mio infinito equivocare tra il fiore innocente e la serpe nascosta nell’erba, o per gli inutili tentativi di capire come poter essere meno felice e molto più felice. Allora, proprio come quel poveretto dell’uomo della folla, mi ritrovo costretto ad uscire dai miei vuoti spaventosi tra la gente promiscua che scorre nelle arterie del centro. L’agitato fiume di teste variopinte, simili nell’abbigliamento in base al ceto ma così diverse nell’andatura, nelle espressioni dei volti: chi sicuro di sé e autocompiaciuto, chi scuro, chi mesto, chi indigesto a prima vista. Sempre meglio che stare a casa – cerco di ripetermi – passerà anche questo giorno. Quel che conta è resistere ogni singolo giorno individuato, tenendo conto che la gente è proprio strana se tu sei uno straniero, e le facce sono mostruose, quando sei solo. Nei locali del centro, in giornate prefissate per chi conosce i giri, ci si vede la sera per l’ape-cena. «Tu cosa bevi?» – «Io un veneziano» – «A me un prosecco» – «E tu cosa vuoi?» Tra occhi scintillanti di falchi e aquile, donne e uomini di mezza età, chi con disastri economici o familiari, chi con entrambi, tra insistenti occhiate e pornografiche civetterie nell’ultimo sforzo di apparire e provare a sentirsi giovani. Si ride, si ride con il bicchiere in mano, ché qui si parla di figa, di cazzi, di scene pazzesche, di video incredibili. «Vieni qui, ché ci facciamo un selfie» mentre ci stampiamo un sorriso pseudoentusiasta da infilare sotto i nostri occhi vitrei, rossi e sconvolti. Sempre meglio che stare a casa – cerco di ripetermi – passerà anche questo giorno. Quel che conta è resistere ogni singolo giorno individuato. E dal brusio e dal fastidioso chiacchiericcio nell’intersezione multilaterale degli sguardi di chi cerca l’introvabile, rimane fuori tutto. Qui si parla del nuovo centro commerciale, dei prezzi delle scarpe e dei vestiti. «Pensa che l’altro giorno in autobus c’era un extracomunitario che ha mandato affanculo il bigliettaio! E era pure senza biglietto» – «Sentito cazzo ha proposto Donald Trump sui musulmani e su internet?» Adesso provo a dire qualcosa io: «C’è l’effetto serra fuori controllo, cazzo! Questa cosa mi manda in paranoia! Lo senti che caldo? E è novembre!» «Io sono contenta, a me piace il caldo!» «Sì, ma non ci sono più le stagioni, ci sono i fenomeni metereologici estremi, non ci sono più i ghiacciai...» «Sì, ma io preferisco il caldo!» Quel che conta è resistere ogni singolo giorno individuato. Passerà anche questo giorno, tenendo conto che la gente è proprio strana se tu sei uno straniero e le facce sono mostruose quando sei solo.
4.
Jacques Baron è morto pazzo in manicomio. L’ultima volta che sono andato a trovarlo, l’ho registrato. Non potrei dire che fosse pazzo, ma lascio giudicare a chi ascolta. Con occhi azzurri, severi, fissi nel vuoto, poi a tratti, di colpo, fissandomi orribilmente, profferiva parole oscure. Polvere nera nei microcirciuti come grani di sabbia tra gli ingranaggi, fogli ingialliti, appunti, libri, dispense, bozze di progetti logore, agende avvizzite, rumori roboanti, rimbombanti, dentro le pareti del cranio. Programmazione del cervello in avaria. Pochi impulsi da limitate sinapsi. Rimangono le altre aree del cervello in potenziale funzione di compensazione. Forse non c’entra nemmeno la testa. Poi dice: «Non credevo, non credevo davvero, porca puttana, non avrei nemmeno mai voluto pensare che sarei diventato subito vecchio. Vecchio perché accidioso, accidioso perché vinto, ma sveglio, sveglio come se non avessi mai dormito. Lo vedi? Lo vedi cosa mi è successo? Non è colpa mia, no! Non può essere colpa mia! Intendo: non potevo sapere prima che, stringi stringi, la lingua scritta, tutti i simboli scritti su carta e in formato elettronico, fanno vincere sempre gli stessi da 5500 anni all’attuale nuovo feudalesimo neoliberista.» Come se non avessi mai dormito. Sveglio come se non avessi mai dormito. Nuovo medioevo: l’1% possiede il 99% della ricchezza, poche centinaia di malfattori molto ricchi con tecnocrazia a libro paga. Scienziati e giornalisti prezzolati manipolano tutto, ma proprio tutto. Una volta costruite masse di tossico­dipendenti da titty­tain­ment, è facile fottere un coglione qualunque che abbia un master, una laurea, un diploma, se quello stesso individuo non controlla nemmeno mai i titoli di un giornale e vive come uno stupido egoista che deve dissimulare un buon umore e una giocondità costanti. E se leggi, se cerchi di capire, devi credere il falso o dubitare sempre sull’evidenza, ti serve un intervallo di confidenza del 95% per non credere in cazzate. Poche centinaia di malfattori molto ricchi con tecnocrazia a libro paga. Sound science, la scienza che ti distrugge per essere precisissima. Sveglio come se non avessi mai dormito. Come se non avessi mai dormito. Ecco allora che la mia mente, i miei sogni di carta ingiallita e irritante pisciano lacrime collose sui vetri sporchi delle mie finestre. Non durerà per sempre, una questione di tempi relativamente stretti per superare un altro tratto di percorso nel tunnel infinito nero fosforescente in cui siamo entrati, ridendo e scherzando, come fosse la solita galleria in un giorno qualunque. Ma il treno si è tuffato nell’abisso. La mente, i sogni di carta ingiallita, le lacrime collose, i vetri sporchi delle finestre. Non durerà per sempre, questione di tempi stretti, solo un altro tratto di percorso. Tunnel infinito, nero fosforescente, ridendo e scherzando, come fosse la solita galleria. Un giorno qualunque, il treno tuffato nell’abisso. Sound science, la scienza che ti distrugge per essere precisissima. Adesso, devo solo prendere i miei giorni perduti, infilarli senza criterio in una valigia di cartone e non guardare. Non guardare e non chiedere più nulla. Sono finiti i tempi delle recriminazioni e dei rimpianti. Adesso rido di me, di voi, di tutti, razza di idioti. Dite che non ci sono per nessuno. Anche se non chiederanno mai di me. Adesso rido di me, di voi, di tutti, razza di idioti. Dite che non ci sono per nessuno. Anche se non chiederanno mai di me. Adesso che rido di me, di voi, di tutti, razza di idioti, dite che non ci sono per nessuno. Anche se non chiederanno mai di me. Ci tengo, è per una questione di principio.
5.
La consapevolezza è una spiacevole necessità, un’automobile che devi guidare nella congestione urbana da traffico, oppure ostacoli sempre nuovi da superare dentro colli di bottiglia, imbuti rovesciati. Il ragioniere di trent’anni fa è il dottore commercialista di oggi, il perito tecnico di ieri è l’ingegnere di oggi e via regre­dendo all’infinito. Cresce il prodotto interno lordo grazie allo spreco e agli sforzi di tutti quelli che perdono e cadono. Cresce il prodotto interno lordo grazie ai prodotti anticellulite e anticalvizie che non funzionano, alle merci che si rompono o diventano subito obsolete. Sull’impazzita navicella spaziale Terra, dove masse sempre più esigue di votanti trovano sempre nuovi condottieri cibernauti e capi dai poteri demiurgici, i nuovi conquistatori feudatari e con corti a seguito per nuove tribù di furbi e creduloni. Mentre tecnici e ingegneri finanziari ben pagati fanno i giochi veri, quelli che non vengono spiegati e non si capiscono. Un esempio: Standard & Poor’s, Moody’s & Fitch controllano il 95% dei servizi finanziari globali. Sono legati a doppio filo alle banche d’affari che hanno causato la crisi finanziaria del 2007/2008 e che continuano indisturbate a impacchettare e a vendere polpette tossiche. In ogni tg o giornale quotidiano ti sparano ciclicamente nel culo che questi valutatori interessati della solvibilità di altri operatori, inclusi gli stati, sono ragionevoli e affidabili punti di riferimento per giudicare l’utilità sociale delle politiche economiche. Agenzie di rating, banche, assicurazioni, fondi di investimento, FMI, BCE dettano: privatizzazione di tutto, deregolamenta­zione finanziaria, distruzione di diritti sindacali e sociali, trasformazione finale, invero già occorsa da tempo, dello stato in un predone che distrugge e vessa i cittadini per avvantaggiare un’élite parassitaria di criminali finanziari, industriali e politici. I cretini che si vedono in giro e che parlano del cambiamento necessario a tutti i costi, qui e ora, a colpi di decreti legge, decreti legislativi e fiducie successive sono quelli che i primi due gruppi ci hanno somministrato. Io spero in un contrappasso terreno che colpisca i criminali e i loro servi macellai. Io sì, che sono un gufo. Qualcuno forse è già crepato per le mie maledizioni per torture evitabili cagionate da lui a terzi. Che sia Chiarchiàro: anch’io ho la mia patente. Sono un Renzo qualunque che, tuttavia, non perdona alcun Don Rodrigo morente ma prova un profondo senso di giustizia grazie alla peste che lo spazza via.
6.
Mi hanno detto irritanti stormi di uccelli che questa è l’ultima sigaretta. I cani mi ringhiano minacciosi, i gatti rizzano il pelo e mi soffiano sinistri. Ma se fisso le formiche, cessano di muoversi, allora accarezzo anche la schiena irsuta delle mosche lungo le pareti di corridoi d’albergo tutti uguali. I bambini piangono, o fanno segno di sparare. Posso mangiare brioche avvelenate. Coi miei cambi d’umore determino se vi sia pioggia o bel tempo. Gli allarmi delle auto si agitano al mio solo passaggio. Non so più dove ho parcheggiato la macchina, non posso più ritrovarla. Con tutti questi stronzi che mi seguono, tutti questi stronzi che pensano che non me ne accorga. Tutti questi pezzi di merda che vogliono farmi fuori. Mi hanno detto cespugliosi stormi di uccelli che questa è l’ultima sigaretta, i cani fumano minacciosi, mentre i gatti ringhiano e muggiscono, i bambini sparano ghighi orribili. Parlo solo alle mosche, alle mosche che accarezzo. E tutt’attorno questi stronzi, tutti questi stronzi che non sanno che ho la forza spaventosa di un coccodrillo che posso sparargli addosso tuoni e fulmini. Il fiume del silenzio, poi suoni mai sentiti movimenti mai visti, nausea soverchiante arrochita la voce per rabbia parole incatenate, gridate incontrollate. Se ti do 3 MS, tu mi dai 2 Marlboro. Se ti do 3 Marlboro, tu mi dai 5 MS. Roba risaputa, roba risaputa Tutta roba risaputa Gocce a colazione, gocce a mezzogiorno, oppio legale che chiude fuori il mondo Paolo l’altro giorno non riconosce il padre. Se ti do 3 MS, tu mi dai 2 Marlboro. Se ti do 3 MS, tu mi dai 4 Marlboro. Paolo l’altro giorno non riconosce il padre Roba risaputa, tutta roba risaputa. Natura e fortuna, cause di rovina per i chiodi e per il sangue. Radix malorum est cupiditas Radix malorum est cupiditas Gocce a colazione, gocce a mezzogiorno, oppio legale che chiude fuori il mondo. Paolo l’altro giorno non riconosce il padre. Roba risaputa, roba risaputa Tutta roba risaputa Da un pulpito inesistente rivelai sgomento, verità inconfessabili sul futuro, dicendo: «Il cielo si spaccherà a metà tranciato da metallici raggi accecanti, mentre pneumatici dal diametro di palazzi neri e mordenti rotoleranno rimbalzando tra gli avvallamenti di un ripido prato e a velocità impressionante travolgeranno noi piccoli vermucci insignificanti al ritmo delle stupide risate di un dio alcolizzato.»
7.
Buonanotte 07:40

credits

released May 3, 2019

Riff Records, Goodfellas

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